Strada PASSO DELLO STELVIO

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  • Mito22
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    #1

    Strada PASSO DELLO STELVIO

    Il valico più celebre della catena alpina, fra la lombarda Valtellina e l'altoatesina Val Venosta, è percorso dalla strada per oltre un secolo più alta d'Europa; la carrozzabile fu infatti costruita nel 1820-25 su progetto dell'ingegner Carlo Donegani per motivi militari e su interessamento dello stesso imperatore d'Austria; fino al 1848 il passo fu tenuto aperto per tutto l'anno, oggi rimane chiuso per molti mesi nel corso della stagione invernale; sui suoi versanti ebbero luogo numerosi fatti d'arme sia nel 1848 che nel 1915-18.
    Il passo, oltre che un valico di rilevante importanza per il flusso turistico, è anche una delle principali stazioni estive di sport invernali; infatti i ghiacciai del massiccio dell'Ortles-Cevedale consentono la pratica dello sci anche nei mesi più caldi; numerosi alberghi ed altre attrezzature turistiche, costruite perfino sui ghiacciai, forniscono una notevole capacità ricettiva.
    La strada è interamente asfaltata e sufficientemente larga tranne che nelle gallerie, strette e dal fondo dissestato, che si incontrano nella valle del Braulio; la pendenza è molto dura sul versante altoatesino, più contenuta e costante su quello lombardo.


    strada passo dello stelvio itineraio bici

    Sul versante lombardo il percorso inizia dall'incrocio (1201m) dove si separano le strade dello Stelvio e del Gavia ai limiti del centro storico di Bormio (1217m nella piazza principale), importante centro commerciale nel Medioevo, già sede della contea di Bormio e capoluogo dell'alta Valtellina, oggi stazione turistica di grande importanza, affrontando 4 ampi tornanti dalla pendenza moderata attraverso boschi di conifere all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio; in corrispondenza del terzo tornante (1297m) si lascia a sinistra la strada che conduce a Livigno attraverso il Passo di Foscagno ed il Passo d'Eira.
    Dopo il 4° tornante (1306m) si percorre poi un lungo tratto in costa attraversando una brevissima galleria tagliata nella roccia (uscita a 1459m) e passando sopra la località termale di Bagni Vecchi mentre la pendenza diventa più impegnativa.
    La strada dopo un tratto meno duro entra nella stretta valle del Braulio che piega improvvisamente a destra diventando molto pittoresca e suggestiva.
    Si affrontano il 5° tornante, il 6° tornante (1598m), il 7° tornante (1655m) e l'ottavo tornante; dopo la breve ed abbastanza chiara Galleria Piattamartino si passa davanti ai ruderi della prima cantoniera (1716m) e si incontrano il 9° tornante, il 10° tornante, l'undicesimo tornante (1763m) ed il 12° tornante.
    A questo punto si percorre un lungo e duro traversone che presenta alcune gallerie che richiedono la massima attenzione anche se ultimamente sono state dotate di un efficiente impianto di illuminazione; infatti alcune non creano problemi ma altre presentano strettoie e curve che rendono insidioso il tracciato anche se nessuna galleria può essere definita veramente lunga; considerato il livello di traffico è senza dubbio consigliabile avere uno strumento per l'illuminazione per farsi identificare.
    Di fronte si vedono i 14 tornanti che conducono alla Bocca del Braulio; essi iniziano presso alcune opere idrauliche e presentano sempre dure pendenze mentre sul lato sinistro si ammira una grandiosa e spumeggiante cascata.
    Si superano il 14° tornante (1984m), il 16° tornante (2010m), il 19° tornante dove si incontra un bar, il 20° tornante (2066m), il 23° tornante (2125m) ed il 25° tornante (2176m) dove sorge la seconda cantoniera; dopo il 26° tornante si percorre la strettoia della valle denominata Bocca del Braulio (2268m), dove si attraversa il torrente.
    Si sbuca nei vasti pascoli del Piano del Braulio, la salita diventa abbastanza facile, si superano la terza cantoniera (2320m) e subito dopo l'oratorio di San Ranieri (anno 1830, 2341m) di fronte al quale sorge l'Ossario della guerra del 1915-18 (anno 1932).
    Dopo alcune centinaia di metri la salita riprende ripida con i ravvicinati 27° tornante (2447m), 28° tornante, 29° tornante e 30° tornante (2489m) dove, di fronte alla quarta cantoniera ed al posto doganale italiano, si distacca la strada che conduce in Svizzera attraverso il Giogo di Santa Maria (2501m).
    Si affronta il tratto conclusivo del percorso, che risulta il settore più impegnativo di questo versante, mentre la vista degli edifici dello Stelvio accompagna costantemente il ciclista nel finale della sua fatica.
    Il tracciato sfiora il confine svizzero sulla sinistra e supera i ravvicinati 31° e 32° tornante (2541m) e dopo un rettilineo il 33° tornante (2588m); dopo 3 ampi curvoni si lascia a sinistra (2669m) il vecchio tracciato abbandonato e con gli ultimi 4 tornanti si arriva al passo.
    Il valico è una stretta ma popolata sella tra il massiccio dell'Ortles-Cevedale (3905m) a sud ed il Pizzo Garibaldi (2838m), punto di incontro dei confini di Lombardia, Alto Adige e Svizzera, a nord.
    I panorami sono grandiosi da ogni lato, ed in particolari sui ghiacciai dell'Ortles-Cevedale, che scendono sin quasi a lambire il passo; impressionante è la vista sullo strapiombante versante altoatesino e sull'ardita strada che lo risale; alberghi, ristoranti e negozi di souvenir sono concentrati in poco spazio; accanto ad una piccola cappella è posta una lapide in memoria di Fausto Coppi.

    Sul versante altoatesino il percorso dello Stelvio inizia da Spondigna/Spondinig (886m), dove ad una rotonda ben segnalata si lascia la strada che risale il fondovalle della Val Venosta in direzione del Passo di Resia (1507m), si attraversa il passaggio a livello della ferrovia Merano-Malles Venosta, si percorre il ponte sull'Adige e si attraversa praticamente in piano la vallata con un lunghissimo rettilineo.
    Si attraversa con alcune strettoie il paese di Prato allo Stelvio/Prad am Stilfserjoch (915m) e si entra nella valle di Trafoi che si risale con pendenza moderata costeggiando il torrente; dopo il paesino sparso di Ponte Stelvio/Stilfserbrucke (1108m al vecchio ponte) si attraversa il torrente stesso su un moderno ponte (1120m).
    Si procede con pendenze impegnative fino a Gomagoi, abitato posto alla confluenza della valle di Solda; vi sorge la colonna eretta a ricordo della costruzione della strada dello Stelvio; si lascia a destra ad un primo incrocio la strada per il capoluogo del comune di Stelvio/Stilfs e si lascia a sinistra ad un successivo ben segnalato incrocio (1269m) il tracciato che sale a Solda/Sulden (1923m).
    Si transita tra i due edifici che compongono il Forte Gomagoi, si prosegue costeggiando il torrente nella valle che si restringe e si percorre una semigalleria artificiale paravalanghe lunga 360 metri; subito dopo si affrontano il 48° tornante (1363m) ed il vicino 47° tornante (1366m); esponiamo la numerazione dell'alto in basso come presentata nei cartelli stradali presenti ad ogni tornante.
    Si attraversa il Rio Trafoi su un ponte (1384m) e poco dopo lo si riattraversa sul ponte successivo (1420m); si procede nella stretta valle fra magnifici boschi oltrepassando le poche case di Maso di Fuori (1465m) ed arrivando a Trafoi, panoramica stazione turistica e centro abitato permanente più elevato della valle.
    Dopo la parte più moderna del paese si affrontano il 46° tornante (1533m) presso un albergo storico ed il 47° tornante (1547m) presso un albergo moderno; si transita poco a monte del nucleo più vecchio con la chiesa al quale scende (1570m) una breve diramazione.
    Si affronta ora il tratto più famoso e duro della salita con innumerevoli ripidi tornanti che non lasciano mai un attimo per tirare il fiato; si affrontano il 44° tornante (1634m), dove si lascia a sinistra l'accesso al Ponte dell'Orso, il 43° tornante (1656m), dove si lascia a destra una carreggiabile sbarrata, lo stretto 42° tornante (1710m), dove si lascia a sinistra un'altra carreggiabile sbarrata, lo stretto 41° tornante (1727m), il 40° tornante, il 39° tornante (1747m), i vicinissimi 38°, 37° e 36° tornante (1769m) ed il 35° tornante (1785m), dove si ignora una carreggiabile a destra.
    Si percorre un traversone nel bosco e dopo una strettoia si superano il 34° tornante (1829m) ed il 33° tornante (1853m) e si raggiunge il bar-ristorante Rocca Bianca (1875m) in splendida posizione panoramica di fronte ai ghiacciai dell'Ortles; di fronte si trova una fontanella.
    Dopo un panoramico traversone si affrontano in rapida sequenza gli stretti e ripidi 32° tornante (1950m), 31° tornante (1958m), 30° tornante (2000m), 29° tornante (2027m), dove si distacca una carreggiabile a destra, 28° tornante (2068m), 27° tornante (2094m), 26° tornante (2120m), 25° tornante (2133m), 24° tornante (2168m) e 23° tornante (2178m).
    Con salita meno dura si raggiunge il 22° tornante (2192m), dove si lascia a sinistra la brevissima diramazione asfaltata che conduce all'albergo Sottostelvio/Franzenshohe (2189m); dopo un breve tratto di salita moderata si incontra il 21° tornante (2207m), poi il tracciato continua con ripide pendenze in zona ormai priva di vegetazione di alto fusto e quindi sempre esposto al sole; si effettua il 20° tornante (2253m) dal quale si vede il passo.
    Si affrontano il 19° tornante (2266m), il 18° tornante ed il 17° tornante (2298m); dopo il 16° tornante (2337m) ed il 15° tornante (2352m) si percorre un traversone che conduce al 14° tornante (2420m) ai piedi del canalone che scende ripido dalla sommità del valico.
    Con grande fatica si superano in un panorama sempre più grandioso gli ultimi durissimi tornanti che risalgono la parete conclusiva: il 13° tornante, il 12° tornante (2461m), l'undicesimo tornante (2488m), il 10° tornante (2533m), il 9° tornante (2564m), l'ottavo tornante (2608m), il 7° tornante (2627m), il 6° tornante (2645m), il 5° tornante (2656m) ed i vicinissimi 4° tornante (2682m), 3° tornante e 2° tornante (2696m).
    Con entusiasmo si affronta il 1° tornante (2716m), presso il quale si apre un parcheggio e percorrendo l'ultima ripida rampa si perviene al valico pedalando nella leggenda.
    da stradeasfaltate
  • DanSacc79
    Senior Member
    • Sep 2024
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    #2
    Mito22 ho fatto lo Stelvio un paio di volte, nelle giornate di chiusura al traffico veicolare, solo bici. Bellissimo.

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    • eddyrocket
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      • Sep 2024
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      #3
      Originally posted by DanSacc79
      Mito22 ho fatto lo Stelvio un paio di volte, nelle giornate di chiusura al traffico veicolare, solo bici. Bellissimo.
      Il mio intento è allenarmi per bene e poi partecipare alla prossima giornata di fine agosto........

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      • Nigel76
        Senior Member
        • Sep 2024
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        #4
        Originally posted by DanSacc79
        Mito22 ho fatto lo Stelvio un paio di volte, nelle giornate di chiusura al traffico veicolare, solo bici. Bellissimo.
        Quando le fanno queste giornate?
        Ho avuto il piacere di fare il grappa day...bellissimo pedalare insieme a tantissime persone, senza stress o pensieri per il traffico.
        Sullo Stelvio, credo sia qualcosa di speciale.

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        • DanSacc79
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          • Sep 2024
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          #5
          Originally posted by Nigel76

          Quando le fanno queste giornate?
          Ho avuto il piacere di fare il grappa day...bellissimo pedalare insieme a tantissime persone, senza stress o pensieri per il traffico.
          Sullo Stelvio, credo sia qualcosa di speciale.
          Quest’anno è stata fatta l’ultimo sabato di agosto, e quello era il periodo pressappoco di quando l’avevo percorso…. È gratuito, non c’è pettorale, ognuno sale al suo ritmo ma ci sono servizi di assistenza per acqua, forature ecc… poi si valica in Svizzera e si rientra

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          • Nigel76
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            • Sep 2024
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            • Schio
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            #6
            Originally posted by DanSacc79
            Quest’anno è stata fatta l’ultimo sabato di agosto, e quello era il periodo pressappoco di quando l’avevo percorso…. È gratuito, non c’è pettorale, ognuno sale al suo ritmo ma ci sono servizi di assistenza per acqua, forature ecc… poi si valica in Svizzera e si rientra
            Si anche il Grappa day è così....ci sarebbe anche il Sella Ronda bike day, però quello lo fanno 2 volte l'anno.
            Altra bella esperienza suggestiva.

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            • Mito22
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              • Sep 2024
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              #7
              Originally posted by DanSacc79
              Mito22 ho fatto lo Stelvio un paio di volte, nelle giornate di chiusura al traffico veicolare, solo bici. Bellissimo.
              Ah cazz.... bravo ma MTB o BDC?

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              • Mito22
                Super Moderator
                • Sep 2024
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                #8
                Originally posted by eddyrocket

                Il mio intento è allenarmi per bene e poi partecipare alla prossima giornata di fine agosto........
                Grande....

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                • DanSacc79
                  Senior Member
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                  #9
                  Originally posted by Mito22

                  Ah cazz.... bravo ma MTB o BDC?
                  Bici da corsa, la prima volta nel 2007 l’ultima una decina di anni fa

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                  • eddyrocket
                    Member
                    • Sep 2024
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                    #10
                    Originally posted by Mito22

                    Grande....
                    Eh ci si prova!

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                    • Jacque
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                      #11
                      fatto un paio di volte, sia bdc che MTB...la piu bella in Mtb, per poi scendere sul goldseeweg

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                      • Mito22
                        Super Moderator
                        • Sep 2024
                        • 5494
                        • 46
                        • Trento
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                        #12
                        Originally posted by Jacque
                        fatto un paio di volte, sia bdc che MTB...la piu bella in Mtb, per poi scendere sul goldseeweg
                        Ma in MTB su asflato o sterrato?

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