Un modo sicuro per i giornali italiani per fare tanti clic e condivisioni sui social network è riportare la notizia di vigili urbani che multano dei ciclisti per essere passati col rosso.
semaforo rosso bici
In realtà si tratta di una perdita di tempo e di allocazione discutibile delle risorse comunali: sarebbe molto meglio perseguire gli eccessi di velocità degli automobilisti, visto che le auto e i furgoni sono responsabili della grandissima parte di morti e feriti stradali, uccidendo principalmente pedoni e ciclisti.
I ciclisti hanno una visibilità della strada che gli automobilisti non hanno: vedono e sentono meglio il traffico in arrivo sia davanti sia lateralmente e quindi è spesso inutile e controproducente imporre loro di stare col piede a terra ad aspettare il verde quando hanno la possibilità di vedere che la via è libera o che le auto in arrivo sono molto lontane.
Infatti da qui nacque molti anni fa la cosiddetta Idaho Law: per i ciclisti il rosso equivale a uno stop, mentre lo stop equivale a un dare la precedenza.
Va aggiunto inoltre, a proposito dei semafori, anche il problema dei gruppi di ciclisti.
In alcuni paesi europei, per esempio in Spagna, i gruppi di ciclisti vengono considerati indivisibili, come i cortei e le scolaresche. Se il primo ciclista passa col verde, può passare tutto il gruppo perché obbligarli a fermare comporterebbe maggiore confusione e pericolo.
È quindi semplicistico affrontare il problema dei ciclisti che passano col rosso con le multe, per forza di cose rare e occasionali (ma fonte di tanti clic sui social network). C’è invece sotto un problema di aggiornamento del codice della strada, che nel caso italiano è confuso e arretrato.
di Gianni Lombardi
semaforo rosso bici
In realtà si tratta di una perdita di tempo e di allocazione discutibile delle risorse comunali: sarebbe molto meglio perseguire gli eccessi di velocità degli automobilisti, visto che le auto e i furgoni sono responsabili della grandissima parte di morti e feriti stradali, uccidendo principalmente pedoni e ciclisti.
I ciclisti hanno una visibilità della strada che gli automobilisti non hanno: vedono e sentono meglio il traffico in arrivo sia davanti sia lateralmente e quindi è spesso inutile e controproducente imporre loro di stare col piede a terra ad aspettare il verde quando hanno la possibilità di vedere che la via è libera o che le auto in arrivo sono molto lontane.
Infatti da qui nacque molti anni fa la cosiddetta Idaho Law: per i ciclisti il rosso equivale a uno stop, mentre lo stop equivale a un dare la precedenza.
Va aggiunto inoltre, a proposito dei semafori, anche il problema dei gruppi di ciclisti.
In alcuni paesi europei, per esempio in Spagna, i gruppi di ciclisti vengono considerati indivisibili, come i cortei e le scolaresche. Se il primo ciclista passa col verde, può passare tutto il gruppo perché obbligarli a fermare comporterebbe maggiore confusione e pericolo.
È quindi semplicistico affrontare il problema dei ciclisti che passano col rosso con le multe, per forza di cose rare e occasionali (ma fonte di tanti clic sui social network). C’è invece sotto un problema di aggiornamento del codice della strada, che nel caso italiano è confuso e arretrato.
di Gianni Lombardi