Giovanni “Nani” Pinarello nacque nel 1922 a Catena di Villorba, in periferia di Treviso. Ottavo di 12 fratelli, Giovanni vive fin da piccolo l’era d’oro del ciclismo italiano, innamorandosi presto di questo sport e della sua affascinante promessa di velocità e avventura. Una carriera dilettantistica di successo si traduce, nel 1947, in professionismo. Mentre si gode il meritato successo come ciclista per le successive 7 stagioni, il suo ineluttabile destino lo attende altrove, pronto a realizzarsi.
Durante i suoi giorni da dilettante, Nani lavorò per lo storico marchio di biciclette Paglianti, professione tanto amata, alla quale tornò quando la sua carriera da professionista giunse al termine. Nel ’51, Nani aveva ottenuto la Maglia Nera, premio conferito all’ultimo classificato del Giro d’Italia. Tuttavia il team interruppe bruscamente il suo contratto poco prima dell’edizione successiva, sostituendolo con un giovane, promettente ciclista.
Nel tentativo di addolcire la pillola, a Nani venne però offerta una generosa liquidazione: 100.000 lire, una piccola fortuna all’epoca. Lungi dall’arrendersi, investì saggiamente la somma, aprendo un negozio nella sua città natale e dando inizio al meraviglioso percorso che avrebbe reso il nome Pinarello il più famoso del mondo del ciclismo.
Come in tutte le grandi storie, il successo non giunse immediato dall’oggi al domani. Gli umili esordi con team locali accrebbero la fama e la reputazione di Pinarello, concretizzandosi presto in grandi vittorie. Il primo trionfo internazionale arrivò nel 1961, quando Guido De Rosso vinse la prima edizione del Tour de l’Avenir, ma non fu altro che un piccolo indizio di ciò che a breve sarebbe accaduto.
Durante i suoi giorni da dilettante, Nani lavorò per lo storico marchio di biciclette Paglianti, professione tanto amata, alla quale tornò quando la sua carriera da professionista giunse al termine. Nel ’51, Nani aveva ottenuto la Maglia Nera, premio conferito all’ultimo classificato del Giro d’Italia. Tuttavia il team interruppe bruscamente il suo contratto poco prima dell’edizione successiva, sostituendolo con un giovane, promettente ciclista.
Nel tentativo di addolcire la pillola, a Nani venne però offerta una generosa liquidazione: 100.000 lire, una piccola fortuna all’epoca. Lungi dall’arrendersi, investì saggiamente la somma, aprendo un negozio nella sua città natale e dando inizio al meraviglioso percorso che avrebbe reso il nome Pinarello il più famoso del mondo del ciclismo.
Come in tutte le grandi storie, il successo non giunse immediato dall’oggi al domani. Gli umili esordi con team locali accrebbero la fama e la reputazione di Pinarello, concretizzandosi presto in grandi vittorie. Il primo trionfo internazionale arrivò nel 1961, quando Guido De Rosso vinse la prima edizione del Tour de l’Avenir, ma non fu altro che un piccolo indizio di ciò che a breve sarebbe accaduto.