La “classica delle foglie morte” propone una volta di più un percorso inedito, pur mantenendo le storiche sedi di partenza ed arrivo che da anni si alternano: Bergamo e Como. L'arrivo a Como per qualche anno è stato associato alla sequenza quasi perfetta composta da Madonna del Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio e San Fermo. Dopo aver ritenuto la discesa dalla Colma di Sormano, nel 2022 fu proposto un percorso più focalizzato sul finale, che dal Ghisallo andava direttamente a Como per salire San Fermo, Civiglio e nuovamente San Fermo. Anche questa possibilità non poteva essere adottata per il 2024, a causa di una frana che da metà maggio interessa la strada del Civiglio in prossimità dello scollinamento e che ancora non è stata ripristinata dal momento che si è verificata nel terreno di un privato.
Scegliendo di non riproporre il muro e non potendo effettuare un circuito a Como con il solo San Fermo (che sarebbe stato troppo corto e forse troppo semplice), RCS si è dovuta inventare qualcosa di nuovo per non disperdere le caratteristiche tradizionali della corsa e renderla comunque una prova accattivante nonostante le difficoltà. La scelta è ricaduta sul percorrere Ghisallo e Colma di Sormano dai versanti opposti a quelli tradizionali, avendo così una salita piuttosto dura - appunto la Colma - quasi da scalatore puro a una quarantina di km dal traguardo, distanza buona per attendersi movimenti prima della scalata conclusiva a San Fermo della Battaglia.
Il percorso nel dettaglio
La gara si compone di una prima fase molto esigente sulle montagne bergamasche (un po' come avvenuto nel 2022) prima del finale sul Lago di Como; in 255 km si superano 8 salite ufficialmente indicate (più altre asperità meno appariscenti) per oltre 4000 metri di dislivello.
Servono poco più di 20 km - molti dei quali già sensibilmente in falsopiano - per incontrare la prima salita, il Forcellino di Bianzano (6.3 km al 5%, max 9%). A seguire si affronta una delle salite più dure di giornata, decisiva nell'ultime edizioni con arrivo a Bergamo, il Passo di Ganda (9.2 km al 7.3%, max 15%); senza respirare molto si affrontano in successione il Berbenno (4.5 km al 6.2%, max 11%) e Valpiana (10.1 km al 6.2%, max 10%). Al termine della discesa finisce la prima fase in montagna di circa 90 km, ma prima di incontrare un po' di pianura si devono ancora percorrere una ventina di km ondulati, con in particolare le salitelle a Caprino Bergamasco (circa 1.5 km al 6%) e San Gottardo (2.3 km al 3%). A questo punto si percorrono 20 km lungo lago, gli unici effettivamente pianeggianti di tutto il percorso; la pace termina ad Onno, dove si torna a salire prima alla Sella di Osigo (5 km al 5.7%, max 9%) e poi, senza incontrare una vera discesa, alla Madonna del Ghisallo: in tutto sono 8.2 km (ufficialmente viene fatta iniziare più tardi) al 3.8% di media, con un primo strappo di 1 km al 6%, seguito da 5 km di falsopiano e dall'ultimo tratto di vera salita (2.7 km al 5.5%, max 10%). È evidente che da questo versante la salita al Ghisallo non fa paura ed è poco più che simbolica, ma in ogni caso è un punto importante della corsa, perché la successiva discesa (insidiosa) precede di poco la salita chiave della corsa; peraltro i 14 km lungolago che portano a Nesso non si possono dire pianeggianti e saranno essi stessi molto dispendiosi. Tutto fa da preambolo alla Colma di Sormano, in tutto 12.9 km al 6.4%: la prima parte di salita di 10.1 km al 7.2% è abbastanza regolare, ma un paio di rispiani fanno alzare la pendenza anche al 9/10% in molti punti (max 13%); il Pian del Tivano concede 1 km abbondante quasi pianeggiante, prima di un'ultima impennata di 1.5 km al 9.1% con cui si raggiunge la cima a 42 km dall'arrivo. Una discesa piuttosto complicata (ma non come quella appena percorsa in salita) riporta ad Asso, dove inizia una fase di difficile interpretazione, lievemente ondulata, di circa 15 km: si segnala come asperità più marcata il tratto verso Albavilla (circa 2 km al 3.5%, max 7%), che precede di poco la discesa tecnica di 3 km su Como (la parte finale di quella del Civiglio). Bastano adesso 3 km pianeggianti per raggiungere i piedi del San Fermo della Battaglia (2.7 km al 7.2%, max 10%) che scioglierà gli ultimi dubbi: si scollina a 5.3 km dall'arrivo, con la discesa che termina solo a ridosso dell'ultimo km.
da cicloweb
Scegliendo di non riproporre il muro e non potendo effettuare un circuito a Como con il solo San Fermo (che sarebbe stato troppo corto e forse troppo semplice), RCS si è dovuta inventare qualcosa di nuovo per non disperdere le caratteristiche tradizionali della corsa e renderla comunque una prova accattivante nonostante le difficoltà. La scelta è ricaduta sul percorrere Ghisallo e Colma di Sormano dai versanti opposti a quelli tradizionali, avendo così una salita piuttosto dura - appunto la Colma - quasi da scalatore puro a una quarantina di km dal traguardo, distanza buona per attendersi movimenti prima della scalata conclusiva a San Fermo della Battaglia.
Il percorso nel dettaglio
La gara si compone di una prima fase molto esigente sulle montagne bergamasche (un po' come avvenuto nel 2022) prima del finale sul Lago di Como; in 255 km si superano 8 salite ufficialmente indicate (più altre asperità meno appariscenti) per oltre 4000 metri di dislivello.
Servono poco più di 20 km - molti dei quali già sensibilmente in falsopiano - per incontrare la prima salita, il Forcellino di Bianzano (6.3 km al 5%, max 9%). A seguire si affronta una delle salite più dure di giornata, decisiva nell'ultime edizioni con arrivo a Bergamo, il Passo di Ganda (9.2 km al 7.3%, max 15%); senza respirare molto si affrontano in successione il Berbenno (4.5 km al 6.2%, max 11%) e Valpiana (10.1 km al 6.2%, max 10%). Al termine della discesa finisce la prima fase in montagna di circa 90 km, ma prima di incontrare un po' di pianura si devono ancora percorrere una ventina di km ondulati, con in particolare le salitelle a Caprino Bergamasco (circa 1.5 km al 6%) e San Gottardo (2.3 km al 3%). A questo punto si percorrono 20 km lungo lago, gli unici effettivamente pianeggianti di tutto il percorso; la pace termina ad Onno, dove si torna a salire prima alla Sella di Osigo (5 km al 5.7%, max 9%) e poi, senza incontrare una vera discesa, alla Madonna del Ghisallo: in tutto sono 8.2 km (ufficialmente viene fatta iniziare più tardi) al 3.8% di media, con un primo strappo di 1 km al 6%, seguito da 5 km di falsopiano e dall'ultimo tratto di vera salita (2.7 km al 5.5%, max 10%). È evidente che da questo versante la salita al Ghisallo non fa paura ed è poco più che simbolica, ma in ogni caso è un punto importante della corsa, perché la successiva discesa (insidiosa) precede di poco la salita chiave della corsa; peraltro i 14 km lungolago che portano a Nesso non si possono dire pianeggianti e saranno essi stessi molto dispendiosi. Tutto fa da preambolo alla Colma di Sormano, in tutto 12.9 km al 6.4%: la prima parte di salita di 10.1 km al 7.2% è abbastanza regolare, ma un paio di rispiani fanno alzare la pendenza anche al 9/10% in molti punti (max 13%); il Pian del Tivano concede 1 km abbondante quasi pianeggiante, prima di un'ultima impennata di 1.5 km al 9.1% con cui si raggiunge la cima a 42 km dall'arrivo. Una discesa piuttosto complicata (ma non come quella appena percorsa in salita) riporta ad Asso, dove inizia una fase di difficile interpretazione, lievemente ondulata, di circa 15 km: si segnala come asperità più marcata il tratto verso Albavilla (circa 2 km al 3.5%, max 7%), che precede di poco la discesa tecnica di 3 km su Como (la parte finale di quella del Civiglio). Bastano adesso 3 km pianeggianti per raggiungere i piedi del San Fermo della Battaglia (2.7 km al 7.2%, max 10%) che scioglierà gli ultimi dubbi: si scollina a 5.3 km dall'arrivo, con la discesa che termina solo a ridosso dell'ultimo km.
da cicloweb